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Molecola del mese di novembre 2004
Il fotosistema II cattura l'energia della
luce solare e la usa per estrarre elettroni dalle molecole di acqua
Introduzione
Tre miliardi di anni fa il nostro mondo è cambiato completamente.
Prima di allora, la vita sulla Terra poteva contare solo su quelle rare
risorse naturali che si formavano da sole nell'ambiente, come le molecole
organiche prodotte dai fulmini, dalle sorgenti calde, e da altre fonti
geochimiche. Queste risorse però si esaurivano rapidamente. Tutto
è cambiato quando alcune cellule hanno scoperto un modo per catturare
la luce del sole e trasformarla in energia per far funzionare i loro
processi interni. La scoperta della fotosintesi ha creato enormi nuove
possibilità di crescita ed espansione, e ha permesso l'esplosione
della vita sulla Terra. Con questa nuova scoperta, le cellule hanno
imparato ad estrarre l'anidride carbonica dall'aria e a farla reagire
con l'acqua per creare le materie prime e l'energia necessarie per la
crescita. Oggi la fotosintesi è il fondamento della vita sulla
Terra, dato che fornisce il cibo e l'energia che permettono agli organismi
di vivere (a parte alcune particolari eccezioni).
I colori della fotosintesi
Le cellule moderne catturano la luce usando una
struttura complessa chiamata fotosistema, come quello mostrato nella
figura qui sopra (file PDB 1s5l) affondato
nella membrana dei cloroplasti (zona racchiusa da le due linee tratteggiate)
con una serie di tratti ad alfa elica paralleli tra loro. I fotosistemi
sono formati da proteine e da un insieme di molecole intensamente colorate
che catturano la luce. Le molecole capaci di assorbire la luce comprendono
le clorofille verdi che sono formate da una molecola organica
piatta che circonda uno ione magnesio (sfera magenta) e i carotenoidi
arancioni che possiedono una lunga catena idrocarburica con molti
doppi legami carbonio-carbonio.
Qui sotto è mostrata una delle clorofille del fotosistema II,
notate che all'anello è legata con legame estere una lunga catena
idrocarburica che rende la clorofilla solubile nell'ambiente apolare
della membrana.
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Qui sotto è mostrato uno dei carotenoidi del fotosistema II,
notate che è composto solo da atomi di carbonio (arancioni) e
la sua catena è fatta da un susseguirsi di legami doppi e singoli,
anche se qui non si distinguono.
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Clorofille e carotenoidi assorbono la luce e la usano per eccitare elettroni.
Gli elettroni eccitati sono poi utilizzati per produrre l'energia necessaria
alla cellula.
Nella figura ad inizio pagina del fotosistema II si vedono anche (in
alto) un gruppo eme (giallo) che ha al centro uno ione ferro
(arancione) e, più in basso, due plastochinoni (rosa).
Elettroni ricchi di energia
Il fotosistema II è il primo anello nella
catena di eventi della fotosintesi. Cattura i fotoni ed usa l'energia
ricavata per estrarre elettroni da molecole di acqua. Questi elettroni
sono coinvolti in più processi. Dapprima, quando gli elettroni
vengono estratti, l'ossigeno delle molecole di acqua viene ossidato
formando ossigeno gassoso O2
che si allontana sotto forma di bollicine. Questa è la fonte
di tutto l'ossigeno che respiriamo. Gli elettroni allontanati vengono
fatti passare lungo una catena di proteine trasportatrici di elettroni
e ottengono una spinta supplementare da un altro fotone assorbito dal
fotosistema I. Mentre gli elettroni scorrono lungo la catena, vengono
pompati ioni idrogeno attraverso la membrana, questo crea una differenza
di pH tra i due lati della membrana che fornisce energia per la sintesi
di ATP. Infine, gli elettroni vengono ceduti ad una molecola di NADP+
che si riduce a NADPH e poi li cede agli enzimi che sintetizzano il
glucosio a partire da acqua e anidride carbonica.
Centro di reazione
Nell'immagine qui sotto è mostrato il cuore
del fotosistema II, il centro di reazione, dove l'energia della luce
viene convertita in un moto di elettroni eccitati. Quando la clorofilla
(verde mare) assorbe la luce, uno dei suoi elettroni viene promosso
ad un livello di energia maggiore. L'elettrone eccitato si allontana
dalla molecola e si sposta, attraversa le molecole vicine di clorofilla
(verdi), poi attraversa una feofitina (gialla) (clorofilla senza
magnesio al centro), fino a raggiungere il plastochinone (rosa). Quando
ha acquistato abbastanza elettroni, questo chinone viene rilasciato
dal fotosistema, e porta i suoi elettroni all'inizio della catena di
trasporto degli elettroni. Chiaramente, la clorofilla iniziale resta
senza un elettrone. La metà superiore del centro di reazione
ha il compito di rimpiazzare questo elettrone con un elettrone a bassa
energia ottenuto dall'acqua. Questa operazione viene eseguita nel centro
che produce ossigeno (OEC) composto da un ossido di manganese (quattro
ioni manganese, viola, e quattro ossigeni, rossi) legati ad uno ione
calcio (ciano) sotto il quale si legano gli ossigeni di due molecole
d'acqua (blu). Gli elettroni strappati all'acqua passano ad un amminoacido
di tirosina (rosa) e da qui giungono alla clorofilla che torna
così allo stato iniziale, pronta per assorbire un altro fotone.
Gli atomi di ossigeno dell'acqua, ossidati, si legano tra loro
per formare ossigeno molecolare O2.
. . . . .
Raccogliere luce
Questo processo non sarebbe molto efficiente se
le piante dovessero aspettare che i fotoni copiscano proprio la clorofilla
centrale nel centro di reazione. Fortunatamente, un elettrone eccitato
dalla luce può essere facilmente trasferito da una molecola all'altra
per effetto tunnel se queste sono abbastanza vicine tra loro.
Per poter sfruttare questa proprietà, il fotosistema possiede
grandi antenne di molecole foto-assorbenti che raccolgono la luce e
trasferiscono gli elettroni eccitati al centro di reazione. Per lo stesso
motivo, le piante sintetizzano speciali proteine foto-assorbenti accanto
ai fotosistemi per aiutarli a raccogliere la luce. La figura qui a fianco
mostra il fotosistema II visto dall'alto (file PDB 1s5l)
nel quale sono state evidenziate tutte le molecole foto-assorbenti.
La molecola di clorofilla centrale nel centro di reazione è indicata
con una freccia (notate che c'è un secondo centro di reazione
accanto al primo: il fotosistema II è composto di due metà
identiche). Le due piccole molecole triangolari in alto e in basso,
piene di clorofilla e carotenoidi, sono proteine foto-assorbenti (file
PDB 1rwt).
Esplorando
la struttura
Nella figura qui a fianco è mostrato il centro
che produce ossigeno nel fotosistema II. E' un grappolo complesso di
ioni manganese (magenta), calcio (ciano) ed atomi di ossigeno (rosso).
Prende due molecole di acqua e rimuove quattro elettroni, formando ossigeno
gassoso O2 e quattro
ioni idrogeno.
Il reale sito nel quale sono legate le due molecole di acqua non è
conosciuto con certezza, ma nella struttura PDB 1s5l
uno ione bicarbonato è legato al grappolo, fornendoci un indizio
per localizzare il sito attivo. La figura mostra due atomi di ossigeno
di questo ione bicarbonato (blu): uno è legato ad uno ione manganese
(magenta), l'altro è legato allo ione calcio (ciano). Notate
che il centro che produce ossigeno è circondato da istidine,
aspartati e glutammati che lo tengono fermo in questa sede. La tirosina
161 mostrata al centro forma un ponte perfetto per trasportare elettroni
dal sito dell'acqua alla clorofilla che cattura la luce.
Bibliografia
J. Barber (2003) Photosystem II: the Engine of Life. Quarterly
Reviews of Biophysics 36, 71-89.
K.N. Ferreira, T.M. Iverson, K. Maghlaoui, J. Barber and S. Iwata
(2004) Architecture of the Photosynthetic Oxygen-Evolving Center. Science
303, 1831-1838.
A.W. Rutherford and A. Boussac in this same issue (pages 1782-1784)
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