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Molecola del Mese di Luglio 2006
Se i peptidi beta-amiloidi cambiano conformazione,
si aggregano in modo incontrollato provocando il morbo di Alzheimer.
Introduzione
Come il dottor Jekyll e mister Hyde, alcune proteine
apparentemente innocenti possono trasformarsi e diventare malvagie. La
proteina precursore del peptide beta-amiloide è un importante esempio
di questo tipo. E' una grande proteina di membrana che normalmente ha
un ruolo importante nella crescita e nella riparazione dei neuroni. Talvolta
però, in età avanzata, una forma degenere di questa proteina
può accumularsi, distruggere le cellule nervose e portare alla
perdita di capacità cognitive e di memoria conosciuta come morbo
di Alzheimer.
Anatomia della APP
Il precursore del peptide beta-amiloide, APP, è
una proteina complessa che svolge diverse funzioni. Si trova sulla superficie
di cellule presenti in tutto il corpo. Come molte proteine di membrana,
è composta da più domini collegati da segmenti flessibili
che rendono difficile studiarla come un'unica proteina funzionale. Qui
a fianco sono mostrati quattro frammenti diversi di APP, tre di questi
si estendono all'esterno della cellula (dall'alto in basso, nei toni
del blu, file PDB 1mwp, 1owt,
1rw6), il quarto frammento, verde, attraversa
la membrana (file PDB 1iyt). C'è
anche un piccolo dominio all'interno della cellula, mostrato qui in
modo schematico con un cerchio.
Pezzi e frammenti
La APP svolge alcune funzioni come proteina intera
e ne svolge altre quando è ridotta in frammenti. Dato che ha
un ruolo centrale in molti processi, è difficile capire fino
in fondo tutti i dettagli dei processi in cui è implicata e quindi
molte delle funzioni della APP devono ancora essere scoperte e studiate.
La proteina intera è un recettore che manda segnali attraverso
il sistema delle proteine-G
(mdm 10-2004). Inoltre è in grado di legarsi a molte molecole
strutturali che si trovano sulla superficie delle cellule, come eparina
e laminina, e quindi può giocare un ruolo nella adesione cellulare.
La APP può essere tagliata in una serie di frammenti
funzionali da alcune proteasi specializzate, chiamate secretasi
(mdm 7-2009). Queste proteasi tagliano su entrambi i lati del piccolo
peptide mostrato qui a fianco in verde. Il grande pezzo in alto viene
poi rilasciato fuori dalla cellula dove aiuta nel controllo della crescita
dei nervi, mentre il pezzo più piccolo in basso viene rilasciato
all'interno della cellula dove interagisce con le molecole della sintesi
proteica nel nucleo. Il piccolo peptide che resta nel mezzo
è il frammento che è stato più studiato perchè
ha un ruolo centrale nel morbo di Alzheimer.
Peptidi pericolosi
Il piccolo peptide verde è chiamato peptide
beta-amiloide e provoca danni enormi in rapporto alle sue piccole
dimensioni. Nella proteina intera il peptide si estende attraverso la
membrana ancorando la proteina. Ma quando diventa libero, in seguito
all'idrolisi, lascia la membrana e può cambiare conformazione
(da alfa elica può diventare beta pieghe) e allora si aggrega
in lunghe fibrille. Queste fibrille sono resistenti e formano delle
placche dense all'interno delle cellule nervose. La graduale accumulazione
di queste placche, accompagnata dall'accumulo di una seconda proteina
nelle cellule nervose, porta all'insorgere della demenza perché
il cervello perde lentamente la sua funzionalità.
Tagliare
la APP
Molti enzimi secretasi tagliano la proteina precursore
del peptide beta-amiloide nelle singole parti che la compongono.
La beta-secretasi
(mdm 7-2009), mostrata qui a fianco (file PDB 1fkn)
realizza un taglio che rilascia la grande porzione della proteina esterna
alla cellula. E' una tipica aspartil proteasi, simile quindi alla pepsina
(mdm 12-2000) che digerisce le proteine nel nostro stomaco. Questa struttura
ha un piccolo peptide nel sito attivo (verde) che non è stato
degradato perché incorpora due amminoacidi modificati e così
ci permette di osservare come il peptide viene legato nel sito attivo.
L'enzima di solito si trova legato alla superficie della cellula per
mezzo di una breve estensione, non visibile nella struttura cristallina
qui a fianco.
La gamma-secretasi, non mostrata qui, realizza il taglio sul
fondo del peptide beta-amiloide. Si tratta di un enzima davvero insolito
dato che può tagliare una proteina all'interno di una membrana.
Esplorando la Struttura
Cercando negli archivi PDB si possono trovare strutture
del peptide beta-amiloide nelle due forme con cui esiste nelle nostre
cellule nervose.
La figura qui sotto sulla sinistra (file PDB 1iyt)
mostra il peptide nella conformazione con cui interagisce con la membrana.
Per la maggior parte è avvolto ad alfa elica, una struttura
compatta e non appiccicosa.
La figura sulla destra (file PDB 2beg)
mostra la struttura della fibrilla amiloide. Migliaia di peptidi,
che hanno assunto una struttura beta pieghe (appiccicosa grazie ai legami
idrogeno che può fare lateralmente), si trovano impilati uno
sull'altro, ognuno interagisce con i suoi vicini per formare un unico
grande foglio beta.
Il peptide beta amiloide ad alfa elica sulla sinistra, se entra in contatto
con la fibrilla beta pieghe, può cambiare struttura e diventare
anch'esso beta pieghe ed aggregarsi alla fibrilla.
La formazione delle fibrille proteiche amiloidi dipende sia dall'instabilità
della struttura ad alfa-elica che le portano alla transizione verso
la struttura beta-pieghe, ma anche dall'eccessiva attività della
beta secretasi che può contribuire ad accumulare quantità
troppo grandi di peptide beta amiloide..
Altri esempi di aggregazione patologica beta-pieghe di proteine è
quella dell'emoglobina
(mdm 5-2003) che porta all'anemia falciforme e quella dei prioni
(mdm 5-2008) che provoca il morbo della mucca pazza.
Bibliografia
P. R. Turner, K. O'Conner, W. P. Tate &
W. C. Abraham (2003) Roles of amyloid precursor protein and its fragments
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C. Reinhard, S. S. Hebert & B. de Strooper (2005) The amyloid-beta
precursor protein: integrating structure with biological function. EMBO
Journal 24, 3996-4006.
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